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Scavi di Ostia Antica

martedì 25 novembre 2008 alle 10:47

Gli scavi archeologici di Ostia Antica

 

 

Il decumanus maximus ostia antica

Per informazioni e per prenotare la visita guidata: segreteria@amicidiroma.it; 0661661527; 3383256383; 3474708351.

Per maggiori dettagli su tutti i nostri itinerari turistici, consulta il portale: www.amicidiroma.it

 

 

 

                                                                                                                                                                                             

L'itinerario degli scavi archeologici di Ostia antica, particolarmente adatto per gruppi scolastici in quanto si svolge interamente all'interno di un parco archeologico-naturalistico, lontano dal traffico e con possibilità di colazione al sacco, ha una durata di circa due ore-due ore e 15'.
    
Informazioni utili.
      
Gli scavi archeologici di Ostia antica sono in Viale dei Romagnoli 717, 00119, Ostia Antica (RM).
L'area archeologica è chiusa tutti i lunedi, 1° gennaio e 25 dicembre.
Orari di ingresso: dall'entrata in vigore dell'ora legale (ultima domenica di marzo) fino ad ottobre: 08,30 - 18,00; dalla fine dell'ora legale (ultima domenica di ottobre) fino a marzo: ore 08,30 - 17,00. Uscita del pubblico un'ora dopo l'ultimo accesso.
Biglietti di ingresso: intero Euro 6,50, ridotto Euro 3,25; gratuito per cittadini dell'Unione Europea minori di 18 e maggiori di 65 anni, e per gli allievi e i docenti degli istituti scolastici.
   
Come arrivare agli scavi archeologici di Ostia antica.
  
In auto, provenendo dal raccordo anulare, prendere la Via del Mare con l'indicazione turistica "Ostia Antica" (cartello color marrone). Tempo di percorrenza dall'uscita del raccordo: 20 minuti.
In metropolitana da Roma, prendere la linea Ostia Lido dalla stazione di Piramide (partenze ogni 15 minuti nei giorni feriali, ogni 30 minuti nei giorni festivi) e scendere alla fermata Ostia Antica, superare la Via Ostiense con il passaggio sopraelevato e camminare per 400 metri seguendo le indicazioni. Tempo di percorrenza: 35 minuti.

  

castello di giulio ii ostia

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                             

Le fonti classiche ci narrano di una fondazione di Ostia da parte del re Anco Marzio (640-616 a.C.), tuttavia di questa fase nulla ci è pervenuto. L’abitato a noi conosciuto venne fondato da Roma nel pieno IV sec. a.C., con la funzione di avamposto per il controllo della fascia costiera. Tuttavia fin dall’origine Ostia è anche un porto fluviale, da cui dipende l’annona della città di Roma. Dalla metà del I sec. a.C., diventata colonia romana optimo iure e quindi dotata di propri magistrati e funzionari pubblici, Ostia comincia a conoscere un notevole sviluppo economico, politico e demografico. Si trasforma in un nucleo di attrazione di grandi masse in cerca di fortuna, sede ideale di un vivace ceto “medio-borghese”, dedito ad attività commerciali e produttive (soprattutto liberti, ovvero schiavi liberati a seguito della manumissio). L’abitato riceve una sua fisionomia peculiare, da un punto di vista sia architettonico-urbanistico sia sociale ed economico. Dopo la costruzione della cinta muraria, presumibilmente ideata da Cicerone, Ostia fu oggetto di una razionale progettazione urbanistica, in cui ruolo fondamentale ebbero gli interventi eseguiti dagli stessi imperatori. Essi infatti, responsabili delle frumentationes (distribuzioni gratuite di alimenti alla plebe di Roma), mantennero un forte legame con la città portuale di Ostia, il cui regolare funzionamento era condizione essenziale della quiete delle masse popolari di Roma. Il declino di Ostia cominciò nel III secolo d.C. e divenne inarrestabile nel V secolo d.C. Probabilmente venne attuato un progressivo abbandono, che si concluse con un definitivo spostamento della popolazione verso la vicina Gregoriopoli nel IX secolo, all’epoca del Papa Gregorio IV.

  

      

    

Descrizione dell’itinerario degli scavi di Ostia Antica.
 
La visita guidata agli scavi di Ostia Antica introduce in una distesa di ruderi romanticamente immersa nel verde, ma sostanzialmente rimasta incontaminata, dall’epoca tardo-antica, da interventi della mano dell’uomo diversi dalle semplici attività di scavo e restauro. Ostia si attraversa proseguendo a piedi lungo il decumanus maximus, che costituisce la prosecuzione della via Ostiense da Porta Romana a Porta Marina. Attraverso questa lunga via basolata e inoltrandosi nelle traverse e nelle parallele, si arriva ad edifici di ogni fase storica, destinati a diverse funzioni, che caratterizzano la vita pubblica e privata all’interno di una colonia di Roma. Prima di tutto le abitazioni private, tra cui le più caratteristiche sono le grandi palazzine d’affitto sorte dalla fine del I sec. d.C. (condomini strutturati attorno ad un cortile, con negozi al piano terreno e appartamenti collocati sui piani superiori, destinati ad ospitare le famiglie del ceto medio mercantile e urbano). Inoltre i magazzini (gli horrea), concentrati dall’età repubblicana nel settore Nord, lungo l’antico alveo del fiume Tevere. Abbiamo quindi il Teatro Augusteo, completato ed inaugurato all’epoca di Settimio Severo e Caracalla, con alle spalle il cosiddetto Piazzale delle Corporazioni, una grande piazza porticata con un tempio centrale dedicato probabilmente a Cerere, divinità protettrice dell’abbondanza e della prosperità, ed una serie di ambienti alle spalle del colonnato, destinati ad accogliere le stationes, ovvero gli uffici di rappresentanza delle corporazioni commerciali e marittime e le associazioni di mestiere, i simboli delle quali sono riprodotti nei mosaici pavimentali. Altri uffici di corporazioni, i collegia, sono sparsi per la città. Ogni categoria professionale trova ad Ostia il proprio edificio di rappresentanza: la Caserma dei Vigiles (con fase principale di epoca adrianea, provvista di un vasto cortile porticato); le Terme (tra i numerosi edifici termali, degni di menzione sono le Terme del Foro, costruite verso il 160 d.C. e caratterizzate dalla presenza di svariati ambienti a pianta curvilinea, e le Terme di Nettuno, che ci hanno tramandato i più spettacolari mosaici pavimentali di Ostia, risalenti all’età di Adriano ed Antonino Pio); la Basilica e la Curia sul Foro; gli edifici religiosi. Di questi ultimi i più importanti sono i Quattro Tempietti di epoca repubblicana, edificati a Nord del Decumanus Maximus da un membro di una delle maggiori famiglie patrizie locali, i Lucilii Gamalae; poi abbiamo i Mitrei, che comprovano l’enorme diffusione del culto della divinità orientale Mitra dal II sec. d.C.; infine i grandi templi che si affacciano sul Foro: il Tempio di Roma e Augusto, eretto poco dopo la morte di Augusto dal suo successore Tiberio, e il poderoso Capitolium, che domina con la sua altezza (20 metri) sull’intera Ostia, riedificato da Adriano nel 125 d.C. sulla precedente fase augustea, con intenti evidentemente propagandistici e precursori dell’avvio di un’età imperiale completamente rinnovata. Le Necropoli di Ostia, quella della Via Ostiense subito all’ingresso dell’area archeologica e quella della Via Laurentina, forniscono una ricca tipologia di strutture funerarie perfettamente conservate, le quali ci hanno tramandato il ricordo e la testimonianza dei complessi rituali funerari celebrati dai romani.

                         

                

Il borgo di Ostia Antica.

Per il fatto di essere il primo luogo di approdo dei Cristiani giunti dall'Oriente, Ostia accolse una Sede Episcopale molto presto, nel corso del III secolo. La cattedrale di Ostia era costituita dalla chiesetta di Santa Aurea, dedicata ad una giovane martire ivi uccisa nel 270 d.C. sotto Claudio il Gotico. Nella piccola chiesa fu collocato anche un frammento di lapide sepolcrale pertinente alla tomba di Santa Monica, madre di Sant'Agostino. Nel contesto di declino generale del Medioevo, anche la città e il porto di Ostia caddero in stato di abbandono. Ostia restava tuttavia la porta d'ingresso a Roma tramite il Tevere, lungo il quale risalivano pellegrini, commercianti e ambascerie giunte dal mare, ma anche le flotte dei saraceni. Nel IX secolo fu dunque fortificato, su impulso di Papa Gregorio IV, il borgo sorto per dare ospizio ai lavoratori delle saline lungo la Via Ostiense. Andata in rovina la antica città, abbandonato al suo destino il porto, il nuovo abitato si chiamò Gregoriopoli, dal nome del suo fondatore Gregorio IV. Le modifiche di epoca successiva furono numerose. La più importante fu quella introdotta alla fine del XV secolo dal vescovo Giuliano della Rovere, poi salito al soglio pontificio con il nome di Giulio II. Egli fece edificare il castello, ricostruire la chiesetta e ripristinare la cinta difensiva. Artefice di tali lavori fu, come riferisce il Vasari, Baccio Pontelli. La struttura conservò la funzione difensiva fino al 1557, quando un’esondazione eccezionale deviò il fiume Tevere, lasciando a secco anche il fossato che circondava la cinta muraria. A questo punto il Castello, che era stato sede di dazio e dogana, divenne superfluo e cadde in rovina, e fu usato in seguito come ricovero per animali dai pochi pastori della zona, ormai completamente impaludata. La torre fu adibita a carcere, ed i detenuti furono utilizzati dall'800 per scavare la città romana.
Il Castello ed il Borgo furono restaurati in varie riprese nel corso del XX secolo ed offrono oggi uno scorcio architettonico davvero piacevole, reso ancora più affascinante in primavera dalle basse casupole circostanti ornate con fiori e piante rampicanti.
 

                    

Associazione culturale Amici di Roma, via Fausta Labia n. 9, 00168 Roma; tel. 0661661527; 3383256383; 3474708351; mail: segreteria@amicidiroma.it.

by Massimo Morandi Tarabella il martedì 25 novembre 2008 alle 10:47 Commenti ( 0 )



  

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