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viaggi di un sognatore

domenica 18 novembre 2012 alle 14:50

Cotede Granit Rose l' arte creata dalla natura :

  





un tratto di costa che stupisce per l' "ammasso" di rocce che per eventi geologici si sono accatastate milioni di anni fa, ma che appaiono come sculture levigate e dalle forme morbide, posizionate ad arte in una sala mostra all' aperto..









Guardare questi luoghi ci si sente come dei bambini che rimangono a bocca aperta increduli di cosa si può nascondere dietro ogni angolo di questo terra...

La Bretagna stupisce per la sua anima antica, dove attraversando paesini e tratti costieri immersi in una natura ancora abbastanza incontaminata, ti ritrovi con la moto a viaggiare come in un'altra dimensione e ti accorgi che il frenetico vivere moderno in questi luoghi, non è ancora arrivato a rovinarli.

 
Camminare sulla spiaggia tra strane forme di rocce granitiche, con cespugli e fiori di contorno, il rumore del mare come colonna sonora, la tela azzurra del cielo come sfondo, riappacifica i sensi e scarica il corpo dallo stress accumulato...

 

 
Lasciata la moto e bagagli, ci si dedica a una passeggiata lungo il litorale tra spiaggette di fine sabbia, sentierini che attraversano sassi e rocce con vari dislivelli che ti fanno godere da varie angolazioni di questo tratto di costa.

 

 
Tra le rocce si scorgono ville immerse in questa contesto che "fortunati" propretari hanno potuto edificare e cerco di immaginare quali visuali si possano godere quando all' alba o al tramonto il sole colori con le sfumature dei suoi raggi queste formazioni rocciose in questo mare cristallino...

 

 


Girovagando curiosi ci si trova in angoli silenziosi dove meditare o in zone dove appassionati si dedicano agli sport acquatici, vele che scivolano sulle onde, aquiloni, kitesurf e tende colorano il mare e la spiaggia, con tanto di bancarelle e festa locale con balli e musiche bretoni e l' immancabile cidro, birra e baguette...

 
...come rinunciare al richiamo di questi "vizi"...seguendo i profumi e la musica che si perdono nell'aria, "pecchiamo" anche noi, soddisfando vista gusto udito e palato...
per poi rimetterci in viaggio soddisfatti ma anche un pò malinconici per quello che lasciamo alle spalle...

 
 

by viaggi di un sognatore il domenica 18 novembre 2012 alle 14:50 Commenti ( 0 )


domenica 18 novembre 2012 alle 14:46

Cote d' Armor natura mare e colori :

 




l' avventura continua, lasciando scorrere sotto le ruote km di coste che con i loro panorami imprimono la memoria di noi vagabondi motociclistici che spendono i loro giorni di ferie in posti lontani, in luoghi baciati dal sole o a volte bagnati da pioggia e vento, dove la storia, la natura, la vita di altre persone e la loro cucina, appaga la nostra curiosità e aumenta la nostra cultura.

Il viaggio ci fa approdare a Paimpol, dove parecchia gente riempie il centro storico di borgo marinaro, che si sviluppa intorno alla darsena con barche che sonnecchiano in attesa di solcare il mare bretone.








Scendono le ombre della sera, tutta l' atmosfera si carica di magia, i colori e le luci soffuse rendono il porto un magico angolo di Bretagna e per onorarlo bisogna sedersi a tavola e gustarsi qualche leccornia marinara, anche per ritemprare, dopo la giornata di viaggio, il corpo e la mente con sapori e profumi ...



 
Viaggiando verso nord, arrivando nel punto estremo dove la costa finisce tuffandosi nel mare, si arriva nelle spiagge dove verso l' orizzonte sono sparpagliate isolette e rocce e chiamate Ile de Brèath.


 
Due isole unite da un piccolo ponte dove si trovano praterie battute dal vento, di cicuta e achillea, che degradano verso roccia plasmata da venti e mare, mentre verso sud, sei in mezzo a palme, mimose ed eucalipti. Tutto intorno una moltitudine di isolotti anche accessibile con la bassa marea. Considerato come uno dei posti più belli in Bretagna, riconosciuto come un santuario, non solo per le specie rare di fiori selvatici, ma anche per gli uccelli di tutti i tipi.
 

 
Il sole continua a giocare con le nuvole cambiando continuamente le panoramiche del paesaggio, con i raggi che infiltrandosi qua e là, creano come dei coni di luce di un palcoscenico, per mettere in risalto questa o quella zona...

 
Seguire la strada di questa costa risulta un "stop & go" continuo, forse più gustabile con una due ruote a pedali, perchè dopo ogni curva, una graziosa caletta silenziosa semideserta con barchette o una insenatura sabbiosa più turistica , ti invoglia a fermarti ad osservare.
Lasciamo spazio alle immagini, a volte descrivono più delle parole la bellezza dei luoghi visitati.....
 
 
 
 
...ma conserveremo questi ricordi fatti di icone visive, profumi di terra e mare, canti di uccelli nel vento, in vasetti disseminati nella dispensa della memoria e ogni tanto alla riapertura, una sorta di nostalgia ci pervaderà...

by viaggi di un sognatore il domenica 18 novembre 2012 alle 14:46 Commenti ( 0 )


domenica 18 novembre 2012 alle 14:42

Cote d' Emeraude tra ostriche e covi di pirati :

  





transitando già di prima mattina a lato di Mont San Michel, incrociamo l' inizio dell' invasione di turisti, scaricati da auto pullman e camper. Con la coda dell' occhio salutiamo sia il monte sacro che la Normandia con un pò di nostalgia,
mentre puntiamo verso ovest accarezzando la costa bretone, seguendo le indicazioni per Cancale, famosa per il commercio di ostriche.



 

 

 
Borgo marinaro, ci accoglie con una bella giornata di sole, peccato solo che la marea sia in ritirata, lasciando scoperto ampie porzioni di spiagge, dove le barche ormeggiate creano uno scenario, per noi mediterranei, inconsueto. Appoggiate con la pinna inferiore sul fondo alcune si adagiano su di un lato mentre le più pesanti, credo, rimangono in equilibrio come ballerine.

 

 

 

 

 

 
Al mercato del pesce e delle ostriche la gente si accalca per un piatto di questa specialità sia i grandi che i piccini...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
...ma per questa volta essendo anche un orario da colazione, rimango fedele alla colazione classica...un bel cornetto o una pasta...

 

 

 

 

 

 

 

 

 
...chiedendo gentilmente a un labrador bretone che rimane attratto dalla nostra presenza,
dove possiamo trovare una boulangerie in paese...

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Nuova meta, la città corsara di St. Malo, che ci accoglie con un pseudo corsaro un pò troppo carico di rum bruciabudella nella zona di abbandono delle moto per l' esplorazione a piedi del centro fortificato della città.

 

 

 

 

 

 

 
La folla turistica invade la bella cittadina, animando il centro che è completamente circondato dalle mura possenti di difesa.
Tra le più visitate del nord della francia, St. Malo con la sua posizione isolata e ben difesa è riuscita a non essere coinvolta tra la guerra Bretagna e Francia.
Il loro motto é: ne francese ne bretone, sono di St. Malo!

 

 


 

 
Città marinara ospita una flotta di pescherecci, mentre un tempo fù base di un covo di pirati e curiosando lungo la banchina del porto si possono trovare attraccati yacht, catamarani, velieri di vecchia concezione.

 

 

 

 

 

 
Artisti di strada, bancarelle, negozi a tema marinaro, ristorantini, rendono l' atmosfera molto animata, complice anche una bella e calda giornata di sole...







...alcuni preferiscono trascorrerla in riva al mare, guardando il panorama marino e la storica costruzione del "Fort National", rimasto a testimone di un passato di fortezza poi divenuta ex prigione, costruita nel 1689 su uno sperone roccioso e raggiungibile a piedi con la bassa marea.

Ripartiamo, sempre cercando di seguire il più possibile i contorni della costa, che regalano sempre dei bellissimi panorami tra prati, casette con giardini curati, con il cielo e il mare che a volte si confondono all' orizzonte.







La strada si inerpica su un promontorio a picco sul mare dove da una parte si trova Cap Frèhel e dall' altra lo storico Fort La Latte. La passeggiata tra arbusti e erica dalle sfumature rossastre, vale la fatica per alcuni scorci indimenticabili, da godersi seduti ascoltando la colonna sonora delle onde sugli scogli...
 

by viaggi di un sognatore il domenica 18 novembre 2012 alle 14:42 Commenti ( 0 )


venerdì 26 ottobre 2012 alle 16:02

Mont San Michel magia di un luogo antico :

  
un’immagine che non si può non conoscere: probabilmente qualche spot ce lo avrà fatto vedere, qualche foto sui libri di scuola quando si parla delle maree l' avremo notata in tanti. È questo strano simbolo immerso nella natura ad affascinare turisti da tutte le parti del mondo.
Da più di mille anni questa minuscola isola a sud ovest della Normandia è meta di pellegrini e viaggiatori.



 


Questo puntino di terra che si eleva dalla piatta costa, custodisce qualcosa di luminoso e misterioso in fondo a questa strada che diventa sempre più nera e più sottile: è una costruzione magica, avvolta a volte tra le nuvole, col dito puntato in alto. Oltre lei nulla più, terminata questa piccola striscia di terra e approdati su questa oasi emersa dal mare, ci saranno solo le onde e i gabbiani a farvi compagnia.

Parcheggiata la moto, ci si dirige, attraversando velocemente la zona commerciale, verso la base del monte, camminando "controcorrente" alla marea di turisti che si ritira verso i parcheggi, purtroppo la marea, quella vera che volevamo abbracciasse il monte non è presente...





 
La leggenda vuole che, all’inizio del 8° secolo, Aubert, vescovo di Avranches, vide in sogno l’arcangelo Michele che gli ordinò di costruire un oratorio su questo grande scoglio, la prima pietra venne posta nel 708. All’epoca il mare non aveva ancora mangiato la terra attorno allo scoglio di San Michele, circondato ancora da boschi paludosi: tutti coloro che erano approdati qui si erano dati al culto del sole, che venne sostituito dal San Michele, capo delle legioni celesti.

 

 
La parte bassa propone viicoli medioevali però conquistati dai negozi di souvenir, ristorantini, gelaterie, ma appena si comincia l' ascesa lungo le scalinate, emerge l' aspetto più antico del posto. Da alcune angolazioni mi ricorda molto la sacra di San Michele in Val di Susa, legata da un po' di leggende a questo luogo.

 
Terminato il lungo serpentone di gradini e anche il fiato, arriviamo all’ingresso di quella che i locali chiamano “La Merveille”, ovvero il complesso edificio gotico adibito a monastero, sospeso tra mare e cielo.
Qui i monaci benedettini sono stati da sempre i veri custodi della rocca, nel tempo hanno vissuto gli assalti della guerra dei Cent’anni (1337-1453), l’assalto degli Ugonotti nel 1591, la rivoluzione francese: la permanenza dei religiosi nell’abbazia venne ribadita nel 1922: da allora almeno un monaco risiede stabilmente nel monastero.

 

 
Ma la vera particolarità di questo luogo risiede nel rapporto odio amore che questa rocca ha con le maree, nei giorni di alta marea, quando il mare si fa scuro e si gonfia minaccioso, le onde iniziano a viaggiare sempre più veloci e investono qualsiasi cosa intralci il cammino, radici, alberi, uccelli, sassi e ...uomini! Quando il mare copriva a dovere anche l’ultimo lembo di terra che collegava la rocca alla terra Mont Saint Michel diventava un’isola. Un tempo i giorni di alta marea erano un vero dramma: i locali situati ai piedi della rocca si allagavano e per avere contatti con la terraferma erano necessarie delle imbarcazioni. Poi quando la marea scendeva, il mare iniziava a correre via veloce, svelando tutto ciò che, poche ore appresso, aveva inghiottito: così via via per centinaia di metri niente più acqua ma un fondo sabbiosoe melmoso.

 

 

 
Siamo al tramonto, le ombre si allungano, i colori si ammorbidiscono e cambiano le tonalità, anche l' accensione dei lampioni dalla luce soffusa aiuta a creare un' atmosfera magica.

 

 
Il tempo è tiranno... bisogna chiudere queste icone nella valigia dei ricordi e riprendere il cammino, ma questi luoghi rimarranno sempre ben definiti nella memoria...

 

 

 
 

 

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il venerdì 26 ottobre 2012 alle 16:02 Commenti ( 1 )


venerdì 26 ottobre 2012 alle 15:57

La penisola del Cotentin lembo di terra adagiata nel canale della Manica :

   


come un dito, che disteso sul mare, indica la vicina isola inglese, questo tratto di costa si trova nella zona della Manche, in Bassa Normandia estendendosi dal Canale della Manica fino alla baia di Mont S Michel.






Percorrendo in moto le strade di questi luoghi e i tratti costieri ci si accorge come queste zone siano lontane dal rumoroso e caotico mondo che molti di noi oramai, vivono tutti i giorni. I rumori che si percepisono sono creati dalle onde che si infrangono sulle rocce, dai canti dei gabbiani in cielo, dalle mucche che pascolano nei prati o nelle zone d' ombra create dagli alberi nei momenti che il sole si fa più presente.

 
Castelli ben conservati e visitabili, nascosti a volte in una fitta vegetazione o ben visibili tra prati verdi e curati ma difesi da un fossato con acque, testimoniano di un passato medievale di queste terre. Tra i tanti, il castello di Pirou (XII secolo) e castello di Gratot (XV-XVIII secolo).





La cartina sul serbatoio indica la direzione per Mont S. Michel ma ci sono ancora alcune tappe da fare e posti da scoprire come Coutances, città romana con la sua cattedrale gotica e i giardini pubblici tra i più vecchi di Normandia.






Bisogna anche omaggiare le bontà locali e quindi dato l' orario ci si dedica anche alla colazione, dura attività da svolgere ma che bisogna purtroppo eseguire... Tra un boccone e l' altro ci si imbatte in una coppia italiana Davide e Lucia, in viaggio anche loro con la moto in questi luoghi. Gia' conosciuti km prima, ci si scambia opinioni e sorrisi prima di ripartire per nuove esplorazioni.



 
Seguendo la tratta costiera si arriva ad Avranches, cittadina costruita in una zona rialzata, consigliata per la visuale sulle terre circostanti. Dopo aver gironzolato per le vie cittadine tra castello e cattedrale cerchiamo i giardini da dove si può godere della visuale della piana e della baia che ospita il monte sacro.

 
Immersi tra piante che ombreggiano i viottoli ghiaiati e fiori che spandono profumi e chiazze di colori vivaci, seguiamo un percorso che ci porta ad una balconata da cui si può godere la suggestione e l’incanto di Mont Saint Michel visto da lontano.

 
Il monte appare come un miraggio che inganna la mente, un magico sortilegio, una meta sognata e ormai raggiunta. La distanza offre il vantaggio di nascondere le folle di turisti, la distesa di macchine e pullman e l’abuso di marketing che si è impossessata di questo luogo. Per questo la decisione di visitarla verso le ore serali quando le folle si ritirano e il silenzio si rimposessa del monte tra le sfumature del tramonto...

 
Ultima tappa prima dell arrivo a Mont S. Michel è la tranquilla cittadina di Ducey, adagiata sulle rive del Sèlune, con annesso castello del 1600 e ponte in pietra.

 

 
...e dopo tanti anni e km percorsi il sogno è ormai a portata di mano, ringraziando anche il tempo che dopo una giornata di sole ci regalerà anche uno stupendo tramonto in uno dei luoghi più famosi del mondo...

 

 

 


 

 

 

by VIAGGI DI UN SOGNATORE il venerdì 26 ottobre 2012 alle 15:57 Commenti ( 0 )




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