verdianaamorosi
Eviaggiatore
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05/05/2009 16:54:42
Per non rinunciare alla vostra vacanza estiva vi consigliamo di prendere in considerazione l'affitto di una casa. Nel sito www.solocase.it c'è una sezione apposita dedicata proprio alla compravendita e alla locazione delle seconde abitazioni.
Leggete anche questo articolo sui vari tipi di contratti stagionali, vi può essere utile:
Una casa in affitto per le vacanze Le differenze tra i contratti di locazione temporanea
Avete deciso di trascorrere una villeggiatura, o magari solo un fine settimana, ma le normali soluzioni non fanno per voi? Niente paura! Se invece del classico albergo preferite il pernottamento in un’abitazione, senza vincoli di orari e senza costi esorbitanti, c’è la possibilità di prendere un immobile in affitto e stipulare dei contratti a breve termine. È una sistemazione economica, senza il rischio di incontrare brutte sorprese, che piace sempre di più al popolo dei vacanzieri italiani. Molto spesso infatti, per motivi diversi, il periodo di villeggiatura si riduce a pochi giorni: una mini-vacanza che, tempo permettendo, si ripete più volte durante l’arco dell’anno.
In questi casi, si può stipulare il contratto weekend, nato per soddisfare le esigenze dei turisti che tendono a frazionare le loro ferie. L’accordo dura pochi giorni, di norma dal venerdì al lunedì, ma è estendibile fino al martedì o al mercoledì, e non prevede alcuna prestazione accessoria (obbligatoria invece con il contratto di affittacamere). Trattandosi di pochi giorni, si potrebbe pensare di evitare un accordo scritto. Ma in queste circostanze è bene valutare prima di decidere, perché se la durata è molto ridotta, discussioni e incomprensioni possono scatenarsi in qualsiasi momento.
Questa formula prevede inoltre un canone libero e un forfait di consumi di luce, gas, acqua (anche per evitare complicati e non sempre precisi controlli dei consumi, all’arrivo e alla partenza), mentre non include la biancheria da bagno e da letto, né il riassetto quotidiano della camera. Non prevede la fornitura di pasti e bevande da parte del padrone di casa, nonché la sorveglianza e custodia dell’alloggio.
Se invece decidete di prendere una casa in affitto per un periodo più lungo, c’è il contratto vacanze brevi, oppure quello tradizionale, denominato comunemente villeggiatura, dedicato a coloro che vogliono soggiornare in appartamento per più di un mese.
A distinguere i tre contratti è la diversa durata del soggiorno e il differente rapporto tra inquilini temporanei e proprietari, visto che a fronte di permanenze diverse, si modificano gli impegni a carico delle parti. Un modo, quindi, per mettere nero su bianco le regole di permanenza dell’inquilino-turista, evitando controversie di ogni tipo. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevedono questi accordi e quali accortezze è bene prendere.
Il contratto per brevi vacanze è concepito per un periodo di media durata, che va dai dieci giorni a un mese. Il canone viene versato direttamente al momento della sottoscrizione e l’accordo prevede clausole specifiche riguardanti la disdetta del contratto stesso, l’entità delle spese e l’utilizzo, se esistenti, di spazi accessori, come cantina, autorimessa, o posto macchina. In questo caso, sono a carico del turista anche il servizio di pulizia e le utenze (energia elettrica, acqua, gas, telefono), che variano a seconda della stagione, e per le quali si sceglie generalmente un conteggio a forfait, che evita il problema di calcoli difficili.
Qualora queste voci non siano comprese nel contratto, è opportuno provvedere alla lettura dei contatori. A fine locazione infatti, per l’elettricità si potrà effettuare un pagamento a chilowattora. Una terza possibilità è offerta dal contratto villeggiatura o per dimora temporanea, idoneo per chi prende in affitto un alloggio per più di un mese. È strutturato più o meno come un normale contratto, ma al momento della firma bisogna specificare con chiarezza che non si tratta di locazione ad uso abitativo, bensì con finalità turistica.
Tra le clausole presenti, vanno ricordate quelle relative al canone e al deposito cauzionale. L’affitto può essere pagato a rate mensili, ma se non si superano i tre mesi è meglio prevedere con un’unica soluzione al momento della firma. Bisogna ricordare infine che sono interamente a carico dell’inquilino anche le spese relative al servizio di pulizia e le utenze domestiche.
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