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Curiosando tra paesaggi e sapori meno conosciuti

lunedì 22 aprile 2019 alle 09:52

Trattoria Ai Colli di Spessa, con l'Associazione Invito

 

 

 

 

 

 

 

 

APPUNTI DI VIAGGIO NELLE VALLI DEL NATISONE
A convivio con l' Associazione INVITO
 
 
Nel corso delle iniziative di informazione proposte dall’Istituto per la cultura slovena e dalla
Pro Loco Valli del Natisone, si è realizzato presso lo SMO museo multimediale sloveno, un
incontro con i giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d’Europa.
 
L’Associazione Invito ha presentato la rassegna Invito di Primavera, interpretando
anche alcuni piatti che hanno ben rappresentato la cucina, le tradizioni e le culture delle Valli
del Natisone.
 
TRATTORIA AI COLLI DI SPESSA
 
Rita Maria Cucit prima di giungere a Spessa, aveva gestito una trattoria di tradizione a Vernasso,
nelle Valli del Natisone. Di quell’esperienza ha portato con sé i ricordi, tanto da restare legata
alla associazione dei ristoratori Invito e a partecipare alle sue iniziative.
 
 
“ Ci siamo fermati a pranzare dalla signora Rita un mezzodì di un giorno qualsiasi : l’ambiente
è accogliente, ben frequentato e propone una cucina semplice ed efficace”.
I piatti seguono principalmente le stagioni, da qui la fantasia dello Chef che sa come interpretare le prelibatezze del territorio, per offrire il meglio agli avventori.
Particolarmente in inverno si approntano singolari menù con cacciagione, dal capriolo al cinghiale, al fagiano e quant'altro con l'immancabile polenta nostrana.
 
Il menù di primavera è ricco di spunti : fra gli antipasti ci colpisce la Carne Salada con pesto
all’Aglio Orsino, il crostino al pesto di papavero …. fra i primi le tagliatelle alla borragine con pesto di rucola … gnocchi alle ortiche con erbe fini ; per i secondi l’arrosto di cinghiale al timo
e maggiorana…..
 
La Trattoria propone un buffet assai ricco e popolato. Il sorriso delle signore non manca
mai. Così va bene!
 
Risultati immagini per immagini trattoria ai colli di spessa

by giorgio raimondi il lunedì 22 aprile 2019 alle 09:52 Commenti ( 1 )


sabato 20 aprile 2019 alle 17:51

CAB Massari di Conselice a Milano, all’Ufficio del Parlamento Europeo

 

 
Le iniziative della rete Borghi d’Europa hanno ‘incrociato’ la storia della Cooperativa CAB Massari di Conselice in diverse occasioni.
Il 2019 è l’Anno del Turismo Lento e la redazione della tramissione multimediale Borghi d’Europa ha
dedicato un incontro presso l’Agriturismo di Conselice,dedicato alle ‘bollicine’ che raccontano i
territori . Ma CAB Massari ha partecipato anche a Milano,Vetrina del Gusto, per raccontare ai giornalisti e ai comunicatori la propria storia ( Osteria la Stazione,l’Originale) e per presentare le
proprie iniziative di impresa cooperativa presso l’Ufficio del Parlamento Europeo di Milano,in occasione della conferenza stampa ‘Dieci Percorsi Europei per il 2019 Anno del Turismo Lento’.
Giampietro Sabbatani, Direttore Generale di CAB Massari, ha insistito sulla specificità e sull’
impegno etico dell’impresa cooperativa, motivando la partecipazione ai progetti come una scelta culturale perfettamente in linea con la propria filosofia produttiva.Il 16 maggio, presso l’Agriturismo, Borghi d’Europa interverrà per realizzare una intera puntata
sulla complessa e affascinante realtà di CAB Massari.
In collaborazione con il network Terre Europee dell’Asparago, la cucina offrirà un pranzo-degustazione, interamente ispirato all’ortaggio primaverile.
La proposta del menù comprende  la Burratina del Caseificio Boschetto Vecchio con asparagi ;
le Caramelle di salsiccia agli asparagi ; Straccetto di filetto di manzo Jersey dell’allevamento
Massari con letto di asparagi, Creme Caramel con asparagi bianchi caramellati.
I vini dell’azienda agricola Carta Bianca di Tebano (Faenza) accompagneranno il desinare
Risultati immagini per immagini giampietro sabbatani direttore cab massari

by giorgio raimondi il sabato 20 aprile 2019 alle 17:51 Commenti ( 1 )


venerdì 12 aprile 2019 alle 08:31

Il Filatoio di Caraglio - La campagna stavoltavoto.eu

 

 

 

 

 

 

 

 
Quella di un Piemonte dal passato intimamente legato alla seta è una storia sconosciuta a molti. Ciò nonostante la produzione di filati serici è stata importante per la regione, non solo perché divenuta voce trainante dell' economia a cavallo tra '600 e '800, per le innovazioni tecniche sviluppate, per i capitali realizzati (da pochi), ma anche per il coinvolgimento corale della popolazione, impiegata come mano d'opera nelle numerose fabbriche sorte sul territorio e, soprattutto, nella realizzazione della materia prima: l'allevamento dei bachi da seta.

La vendita dei bozzoli prodotti, infatti, oltre ad essere indispensabile per consentire l'attività agli stabilimenti, contribuì in modo significativo a garantire per molto tempo la sussistenza delle popolazioni agricole. La produzione di seta disegnò anche le campagne, dove agli inizi del '700 si contavano oltre un centinaio di setifici e dove i gelsi, oggi scomparsi, ne costituivano un tratto distintivo.

Il Filatoio Rosso di Caraglio, il più antico setificio rimasto in Europa, tra i pochi in Italia a essere stato recuperato con finalità museali, diventa oggi un insostituibile testimone di questo recente passato (il secondo dopoguerra ne segnò definitivamente la fine) di cui non si è persa memoria.

Edificato tra il 1676-'78 per volere di Giovanni Gerolamo Galleani, fu fabbrica di filati di seta fino alla metà degli anni '30 del '900 e convertito successivamente in caserma tra il '39 e il '43. Nei decenni che seguirono fu adibito a molteplici destinazioni d'uso, senza però che fossero affiancate opere di manutenzione. Il degrado era ormai tale da far temere che il suo destino fosse inesorabilmente segnato, tuttavia ci fu un'importante svolta: negli anni '90 il Consiglio d'Europa definì il Filatoio "il più insigne monumento storico-culturale di archeologia industriale in Piemonte". Prese progressivamente piede la consapevolezza che il Filatoio fosse un bene prezioso, pertanto andava preservato. Nacque nel 1999 un Comitato, oggi Fondazione, per la tutela e, nello stesso anno il Comune di Caraglio fu in condizione di acquisirlo. Con contributi europei e regionali fu restaurato e adibito a museo.

Queste, in sintesi, le vicissitudini di un edificio che, nonostante il pregio architettonico e l'alto valore di testimonianza storico- economica per il Piemonte., rischiava di crollare per incuria.
Una nuova vita.
Oggi l'antico fabbricato accoglie, oltre a un espositivo che da anni ospita apprezzate mostre temporanee d'arte, il permanente 'Museo del Setificio Piemontese', con l'obiettivo di valorizzare non soltanto l'edificio, ma un intero territorio, divenendo una sorta di baluardo della memoria storico-economica piemontese.

Grazie agli attenti studi e al successivo progetto di ricostruzione curati dal Prof. Flavio Crippa, dal 2005 il museo vanta la riproduzione dei torcitoi idraulici da seta, tecnologia impiegata nella fase di torsione del rinomato organzino piemontese, noto per essere, secondo quanto annotavano i mercanti inglesi Lewis e Loubière nel '700, "la più raffinata seta prodotta" in Europa. Queste sofisticate macchine, di concezione bolognese, furono introdotte in Piemonte nella seconda metà del '600 proprio dalla famiglia Galleani e fu anche grazie a esse se il Piemonte diventò leader nella produzione di filati di seta esportati in tutta Europa.

La nuova sfida che si propone di portare avanti il "Museo del Setificio Piemontese" è quella di tramandare questa storia fatta di sfide tecnologiche, di movimenti di denaro, di commerci, ma anche di vite umane, una storia che non è fine a se stessa, ma fa parte di una molto più ampia, quella dell'evoluzione umana e del ruolo che la seta ha giocato in questo senso per millenni.
 
 Ma se le iniziative del 2018 hanno avuto successo e sono state così numerose, lo si deve
indubbiamente alla realtà europea. Borghi d’Europa ha deciso così di legare la campagna d’informazione all’invito ai cittadini di partecipare al voto di maggio.
L’adesione alle iniziative di Stavoltavoto.eu ( in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano), si salda così al progetto del 2018, per valorizzare e far conoscere il
nostro patrimonio culturale.
 
“Come europei ci troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati. Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo. Allo stesso tempo il referendum sulla Brexit ha dimostrato che l'UE non è un progetto irrevocabile. Mentre molti di noi danno per scontata la democrazia, questa sembra essere sottoposta a crescenti minacce, sia nei principi che nella pratica.
Per questo stiamo creando una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore affluenza degli elettori alle elezioni europee. Il nostro obiettivo non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di idee e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo
vivere.”
 
"Cosa fa per me l'Europa" https://what-europe-does-for-me.eu/
 
Campagna in collaborazione con l'Ufficio del Parlamento Europeo, Milano
- A sostegno della campagna istituzionale per le elezioni del 26 maggio del
Parlamento europeo
 
 

by giorgio raimondi il venerdì 12 aprile 2019 alle 08:31 Commenti ( 2 )


sabato 16 marzo 2019 alle 16:58

Il Percorso Internazionale Le Vie della Pizza alla Prismafood di Valvasone

 

La rete Borghi d’Europa prosegue nell’itinerario di
presentazione de Le Vie della Pizza, realizzando uno
stage multimediale presso la Prismafood di Valvasone
specialisti nella produzione di forni e attrezzature per
la preparazione e cottura della pizza made in Italy.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno
scelto l’azienda friulana come partner d’informazione
del progetto.
La redazione multimediale di Borghi d’Europa realizzerà
due puntate della trasmissione omonima, proponendo
le interviste a Sergio Dus (titolare di Prismafood) e
Stefano Pase (direttore commerciale), ad Elena Margarit
di Lilly Codroipo srl (attrezzature per pizzerie, gastronomie,
fast food).
Grande spazio poi alla lavorazione e degustazione delle
pizze, con i Maestri Pizzaioli di FriulPizza e de l’Angolo
Goloso (Treviso), le farine bio del Mulino Terre Vive
(Rossano Veneto-Vi), le mozzarelle di Latteria Montanari
(Villesse-Go) .Ospite dell’incontro la Biologa Nutrizionista
dott.ssa Mariasole Crosato che,in collaborazione con l’Angolo
Goloso, ha realizzato il progetto GRANER, Pizza Salute
e Nutrizione.
Risultati immagini per immagini prismafood


Scritto sabato, 1

by giorgio raimondi il sabato 16 marzo 2019 alle 16:58 Commenti ( 1 )


domenica 3 marzo 2019 alle 09:59

A Bellaria Igea Marina la Casa Museo Panzini - La campagna stavoltavoto.eu

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La rete internazionale Borghi d’Europa ripropone tramite una intensa campagna d’informazione,
dal 1° marzo al 17 maggio , i beni culturali che sono stati scelti nel 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale .
 
A Bellaria Igea Marina è stata scelta la Casa Museo Alfredo Panzini.
La costruzione di Casa Panzini, detta Casa Rossa per via dell’intonaco esterno, risale al 1906, quando lo scrittore, incoraggiato dai proventi delle prime opere letterarie, decise di fabbricarsi un villino a Bellaria, dove da anni si recava in villeggiatura con la famiglia, ospite di contadini e pescatori. L’abitazione a due piani, più uno interrato, è situata al confine nord di Bellaria Igea Marina in zona Cagnona, sul viale parallelo alla linea ferroviaria Rimini-Ravenna, che porta oggi il nome dello scrittore. All’epoca era l’ultima casa del paese, solitaria e immersa nella natura, disturbata soltanto dal passaggio del treno.
Per il fatto di essere edificata su una duna assunse un aspetto monumentale rispetto all'edilizia rurale del luogo, tanto da essere chiamata in dialetto locale “e palàz” (il palazzo). La sua architettura semplice si riallaccia alle case cantoniere (come la definì appunto lo scrittore Antonio Baldini) e parimenti ricalca il medesimo aspetto sobrio che si riscontra nei primi villini per le vacanze costruiti a Bellaria, proprio in quegli anni. Oltre alla costruzione principale, sulla proprietà si trovava una dependance, che Panzini riservava agli ospiti, e un ampio parco-giardino con vegetazione mediterranea, mentre al di là del fossato si estendeva il piccolo podere di Finotti, il contadino “prediletto” dallo scrittore, suo mezzadro dal 1926.
 
 
 
 
 Ma se le iniziative del 2018 hanno avuto successo e sono state così numerose, lo si deve
indubbiamente alla realtà europea. Borghi d’Europa ha deciso così di legare la campagna d’informazione all’invito ai cittadini di partecipare al voto di maggio.
L’adesione alle iniziative di Stavoltavoto.eu ( in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano), si salda così al progetto del 2018, per valorizzare e far conoscere il
nostro patrimonio culturale.
 
“Come europei ci troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati. Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo. Allo stesso tempo il referendum sulla Brexit ha dimostrato che l'UE non è un progetto irrevocabile. Mentre molti di noi danno per scontata la democrazia, questa sembra essere sottoposta a crescenti minacce, sia nei principi che nella pratica.
Per questo stiamo creando una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore affluenza degli elettori alle elezioni europee. Il nostro obiettivo non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di idee e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo
vivere.”

 

"Cosa fa per me l'Europa" https://what-europe-does-for-me.eu/
 

Campagna in collaborazione con l'Ufficio del Parlamento Europeo, Milano

- A sostegno della campagna istituzionale per le elezioni del 26 maggio del
Parlamento europeo
 

by giorgio raimondi il domenica 3 marzo 2019 alle 09:59 Commenti ( 1 )




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