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Curiosando tra paesaggi e sapori meno conosciuti

martedì 10 novembre 2015 alle 17:34

Dopo Expo, Cremolino invitato a far parte della rete dei borghi europei del gust

La speciale unità di informazione della rete dei borghi europei del gusto, nel suo quotidiano lavoro di ricerca dentro e fuori Expo 2015, aveva visitato Italian makers Village nei giorni di giugno dedicati al Piemonte.
Cremolino e Mornese hanno vinto la scommessa Expo. Sono stati infatti questi due comuni a fare da ambasciatori per l’Ovadese nella rassegna milanese, grazie alla loro storia millenaria, le peculiarità ambientali, paesaggistiche e l’immagine accattivante che sono in grado di proporre al turista.
Dal 18 al 22 giugno, sono stati infatti protagonisti all’Italian Makers Village, nell’ambito dell’Expo. I due enti locali che, in sostanza hanno rappresentato anche il territorio, partecipando a questa fiera mondiale grazie anche al contributo organizzativo di Confartigianato e della Provincia di Alessandria.
«Abbiamo ritenuto – ha spiegato il sindaco di Cremolino, Mauro Beretta alla presentazione dell’evento – che si trattasse di una buona occasione di visibilità, di immagine, di promozione delle nostre peculiarità, non ultime quelle vitivinicole ed enogastronomiche. La nostra storia, che all’inizio del primo millennio, ha segnato in modo positivo e del tutto particolare il nostro Comune, penso che costituisca, se sponsorizzata, un buon traino turistico. Per la gastronomia abbiamo anche ottenuto la De.Co per le tagliatelle che danno anche il nome alla nostra sagra».
Quindi due amministrazioni che ora si sono proposte su una ribalta mondiale. «Sull’opportunità di avere partecipato – sottolinea da Mornese, Simone Pestarino – non ci sono dubbi perché la nostra presenza all’Expo è stata costituita da tutti i produttori locali che si sono autofinanziati per partecipare all’iniziativa. Vi è stato il vino, ma anche il miele, l’artigianato collegato alla gastronomia e i nostri prodotti agricoli che meritano di essere conosciuti per le loro caratteristiche. Abbiamo pensato il tutto in un clima di collaborazione costruttiva: nei cinque giorni di partecipazione ad essere promosso è stato Mornese e il suo territorio».
L’Italian Makers Village è stato uno spazio di 1800 metri quadrati adibiti a stand, situato in zona Navigli, a pochi passi dalla stazione di Porta Genova e ha fatto parte del cosiddetto “Fuori Expo”, uno spazio solitamente adibito ai saloni della moda e a quello del mobile .
Un’occasione, insomma, per mettere in vetrina i pezzi migliori e quelli più pregiati di un territorio che ha bisogno del turismo per sfruttare al massimo le tipicità del ricco territorio.


Oggi, terminato Expo, la rete dei borghi europei del gusto ha invitato Davide e Cristina Frutti (titolari de La Bottega del Sole di Cremolino,Cristina è anche Consiliere Comunale, referente per il commercio manifestazioni e turismo) , a costruire insieme la partecipazione di Cremolino ai progetti e alle iniziative di informazione della rete.

by raimondi il martedì 10 novembre 2015 alle 17:34 Commenti ( 1 )


venerdì 6 novembre 2015 alle 16:24

Associazione "Guide di Marca" partecipa al progetto Comunicare per Esistere

Vogliamo visitare le ricchezze del nostro paese con una guida competente e che ci coinvolga?

Non dobbiamo far altro che contattare l'Associazione "Guide di Marca".

L'Associazione è nata nel 2003, ed è la prima associazione della Regione Veneto con sede a Conegliano.

Per farne parte, bisogna essere guide turistiche o essere laureati nel settore del Turismo ed avere una buona conoscenza delle lingue .

L'Associazione crea degli degli itinerari nel territorio, privilegiando le Ville Venete e i musei.

Proprio alcuni giorni orsono è stato organizzato un trekking urbano alla scoperta della città di Coneglaino.

L'associazione collabora con diverse città della Marca: Treviso, Vittorio Veneto,

Asolo, Oderzo e Valdobbiadene.

Non possiamo che affidarci a loro, per rendere una visita guidata una vera e propria avventura.

by raimondi il venerdì 6 novembre 2015 alle 16:24 Commenti ( 1 )


mercoledì 28 ottobre 2015 alle 18:44

NON DI SOLO PANE... Il meglio delle carni e dei salumi marchigiani

 

Nel contesto dei Giovedì del Gusto organizzati da Regione Marche in occasione di Expo 2015, un interessante incontro è stato dedicato alla carne: bovina e suina. Per parlare di carni e salumi, occorre prima di tutto parlare di allevamento: il settore zootecnico marchigiano rappresenta un fiore all’occhiello, di lunga tradizione, oggi contraddistinto da una più elevata specializzazione, sempre nel rispetto della sostenibilità. Tra i prodotti più noti spicca la razza bovina Marchigiana, seconda razza da carne italiana. Tra le sue prerogative spiccano la qualità nutrizionale ed organolettica delle carni e il suo rapido accrescimento. Tutelata dal 1982, ha ottenuto dalla Comunità Europea il riconoscimento I.G.P. La carne di Razza Bovina Marchigiana è anche certificata QM – Qualità Garantita dalle Marche, poiché allevata secondo i cardini principali dell’alimentazione zootecnica biologica. Importante è anche la produzione di carne certificata IGP “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” e certificata con sistema di etichettatura elettronico della carne dall’Associazione Bovinmarche.

La storia dei salumi marchigiani è invece legata ad una lunga tradizione norcina, che prevedeva di non sprecare alcuna parte dell’animale. Questa caratteristica ha dato vita a due fra i salumi più tipici: il salame di Fabriano e il Ciauscolo.

Le origini del salame lardellato fabrianese si perdono nella notte dei tempi, ma la data del 22 aprile 1881 è un punto fermo che ne testimonia la notorietà: in quella data Giuseppe Garibaldi scrisse una lettera per ringraziare l'amico Benigno Bigonzetti dei preziosi salami fabrianesi ricevuti.

La prima fase della lavorazione consiste nel taglio del lardo (solo quello della schiena, il migliore) in cubetti e nella preparazione delle parti nobili del maiale (coscia e spalla) anch'esse tagliate e poi tritate. L'impasto magro e i lardelli sono insaporiti con sale, pepe macinato e pepe in grani. Il tutto è poi stagionato nel budello gentile, il più adatto alla sua stagionatura. Prodotto dalla fine di settembre all'inizio di maggio, il salame deve stagionare almeno due mesi in cantine e solai areati (le celle di stagionatura a temperatura controllata ne snaturerebbero le qualità organolettiche), ma può maturare anche cinque o sei mesi. Ricoperto da muffa marrone scuro, è duro e ruvido al tatto. La carne è compatta, di colore rosso scuro, con i lardelli bianchi e la grana fine.

Il Ciauscolo, detto anche Ciavuscolo o Ciabuscolo, è il salume tipico della zona interna delle province di Ascoli Piceno, Fermo, Ancona, Macerata. La sua caratteristica distintiva è la consistenza morbida che lo rende spalmabile. Di colore rosato, è costituito da un impasto di pancetta, spalla, rifilatura di prosciutto e di lonza con l'aggiunta di sale e spezie quali pepe nero e aglio pestato, con l'aggiunta di vino (gli ingredienti sono comunque variabili a seconda degli usi locali). L'impasto, ricavato al termine di almeno due macinature delle materie prime utilizzate, viene insaccato in un budello anch'esso di maiale e dopo la stagionatura, che va da alcune settimane ad alcuni mesi, è pronto per essere consumato. Dal 2009 Ha ottenuto il marchio I.G.P.

by raimondi il mercoledì 28 ottobre 2015 alle 18:44 Commenti ( 1 )


giovedì 22 ottobre 2015 alle 16:48

Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un ab

 

Michelangelo ed il formaggio? Qual è il nesso? Ce lo ha spiegato Paolo Cesaretti, ad un appuntamento dei “Giovedì del Gusto” di Regione Marche.

Con una lettera, Cornelia Colonnelli comunicava a Michelangelo l’arrivo di “Casci di Guaimo”, un formaggio fresco, ora denominato Casciotta di Urbino, del quale Michelangelo si cibava mentre dipingeva la Cappella Sistina. La domanda che Cesaretti ha posto è: “la Cappella Sistina sarebbe così bella se Michelangelo non fosse stato così ben nutrito”?

La Casciotta di Urbino è un formaggio stagionato per 20 giorni, Denominazione di Origine Protetta, la cui caratteristica è di essere prodotta con il 70% di latte ovino ed il 30% di latte bovino. Questo lo rende un formaggio adatto ad essere consumato fresco, con abbinato del miele oppure ad essere cucinato in semplici ricette.

Insieme alla Casciotta di Urbino è stato presentato il “Formaggio di Fossa”, altra specialità marchigiana con una storia da raccontare: si narra, infatti, che, già intorno al 1400, a causa delle scorribande da parte di soldati in fuga, briganti e affini, i contadini delle zone nord delle Marche, per mettere al sicuro i loro viveri dalle inevitabili razzie, utilizzavano grandi buche scavate nella roccia per conservarvi granaglie ed altri generi alimentari tra cui i formaggi.

Con il tempo i contadini si resero conto che, con questa pratica conservativa i formaggi acquisivano un aroma ed un sapore più gradevoli. Iniziò così la tradizione di “infossare” i formaggi nella grande fossa di Talamello, che fu attiva fino agli anni dell’Unità d’Italia. La tecnica è però rimasta inalterata nei secoli. Oggi le fosse, per essere considerate idonee alla stagionatura, devono avere particolari caratteristiche, ed ogni fossa che voglia essere utilizzata per la produzione di formaggio deve superare un severo esame ed essere sottoposta ad un periodo “di prova” di tre anni prima di rientrare nel ristretto “club” delle fosse riconosciute. Ma nelle fosse non avvengono magie, ciò che accade, infatti, è che il formaggio oltre a fermentare, ha una consistente perdita di liquidi ottenendo una forte concentrazione che ne esalta le caratteristiche organolettiche.

 

by raimondi il giovedì 22 ottobre 2015 alle 16:48 Commenti ( 1 )


mercoledì 21 ottobre 2015 alle 11:27

CAFFÈ LOCAL A EXPO 2015

Il Cenacolo del Gusto ha presentato Caffè Local (giovane azienda di Conegliano che opera nel settore della produzione e distribuzione del caffè alta qualità) a Delicanto, società che cura lo spazio CAMEXPERIENCE a Expo 2015.

Il caffè dell'azienda coneglianese viene proposto in questi giorni in degustazione, a conferma di una vocazione all'eccellenza che si era già messa in luce nel corso delle iniziative di informazione della rete di Borgli Europei del Gusto.

Matteo e Fabio, numi titolari di Caffè Local, sono tra gli animatori de Il Cenacolo del Gusto.

by raimondi il mercoledì 21 ottobre 2015 alle 11:27 Commenti ( 1 )




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